domenica 18 gennaio 2015

In esclusiva per il blog, una scena inedita di "Quando l'amore chiama" di Mila Orlando

Buonasera lettori, oggi per voi una scena inedita del romanzo di Mila Orlando, "Quando l'amore chiama".
Questo ebook fa parte della collana Youfeel edita da Rizzoli.

La trama:

Quando l’amore chiama c'è solo una cosa da fare: rispondere e lasciare il resto in attesa.

Bea è una wedding planner tutta casa e lavoro, Luca un fotografo di moda, innamorato della sua ‘singletudine’. Cosa hanno in comune? Un appuntamento col destino. Una mattina i due si incontrano - o meglio si scontrano - in metropolitana a Milano, scambiandosi accidentalmente il cellulare. Di colpo una suoneria sconosciuta inizia a suonare, lo sfondo è cambiato, una madre è felice perché la figlia ha ha trovato il fidanzato, un appuntamento di lavoro rischia di saltare… Questo è il rischio se il tuo adorato iPhone è nelle mani di qualcuno che non sei tu! Meglio rivedersi e riportare la situazione alla normalità. Ma tra una telefonata e l’altra, una sbirciatina alle foto delle rispettive Gallery e una ai brani delle playlist, Bea e Luca si accorgono di avere molto in comune ancora prima di conoscersi. Una romantica storia d’amore in cui gli utenti sono felicemente irraggiungibili.

Scena inedita (scritta e pensata in esclusiva per il blog "Voglio essere sommersa dai libri")

Bea non aveva mai amato le domeniche mattina con la pioggia, per lei era la scusa perfetta per rintanarsi in casa, sprofondare sul suo divano di tessuto blu con il computer sulle gambe e lavorare. Anche nel fine settimana trovava qualcosa da fare: ricerche per i propri clienti, sbirciare le pagine internet dei suoi concorrenti o mettere in ordine il suo archivio elettronico. Ma quella domenica mattina non poteva sottrarsi ai suoi doveri di migliore amica. Doveva affrontare la pioggia e il freddo umido di Milano, perché Lidia l’aspettava per il brunch. Non si incontravano da quasi un mese, complice il suo lavoro e il marmocchio che la sua amica aveva dato alla luce da qualche mese. Anni addietro sarebbe stato impensabile stare tutto quel tempo senza vedersi e raccontarsi le proprie vite ma, quando non hai più vent’anni ma sei entrata negli “enta, le cose cambiano inesorabilmente e le due cercavano di barcamenarsi nel poco tempo libero a disposizione. Arrivò al locale sui Navigli dove l’aspettava con il caschetto castano tutto arruffato. Quella non era una novità per il suo look nei giorni di pioggia. Riusciva a domare le spose più esigenti, ma non la sua folta chioma. Lidia era già lì che l’aspettava, aveva preso un tavolo vicino la vetrina del locale e guardava l’orologio. La gravidanza non aveva intaccato il suo fisico longilineo. Bea agitò le braccia in alto per farsi notare, le due amiche si incrociarono con gli occhi e Bea prese posto proprio di fronte a lei.
«Anche di domenica mattina attivi tutta trafelata? Oggi puoi prendertela comoda» esordì Lidia, rimproverando l’amica di essere sempre troppo stressata.
«Lo sai che non amo la pioggia e la metro si è fatta attendere» replicò Bea.
«So che avresti preferito lavorare questa mattina, ma ogni tanto devo tirarti fuori dalla tua prigione dorata».
Le parole di Lidia suonarono come un rimprovero, ma erano la pura verità e Bea non riuscì a controbattere. In effetti, molte volte usava la scusa per non uscire e per starsene per conto suo.
Ordinarono velocemente da bere e si avvicinarono al buffet. Il locale era pieno di gente, soprattutto coppie e comitive di ragazzi che approfittavano del brunch per stare in compagni ed evitare l’ozio casalingo della domenica. Un ragazzo sul metro e ottanta, biondo e occhi chiari, si avvicinò a Bea con l’intento di attaccar bottone. Il bel biondino aveva esordito chiedendole di passarle una forchetta e stava provando spudoratamente a chiederle il numero di telefono. Bea era incastrata nell’angolo del tavolo buffet con il piatto in mano e un’aria di chi vuole scappare lontano. Lidia la guardava da lontano e rideva di sottecchi per la scena a cui stava assistendo. Dopo poco l’amica riuscì a svincolarsi e raggiungerla al tavolo.
«Che c’è, il biondino non era di tuo gradimento?» disse Lidia.
«Oltre ad avere le sopracciglia depilate, credo che non avessimo molto in comune io e il suo cashetto d’oro» replicò Bea.
«Potevi dargli almeno una possibilità»
«Ma ti prego! Ho altro a cui pensare e in questo periodo non ho proprio tempo per un uomo».
«Per carità!» esclamò Lidia, «Sono solo un paio d’anni che dura questo periodo. Un giorno ti ritroverai vecchia e con un branco di gatti come unica compagnia».
«Adesso non esagerare, non ho tempo per l’amore. Quando vorrò, troverò l’uomo giusto».
«Mi preoccupo per te. Ti trinceri dietro il lavoro e l’organizzazione dei tuoi matrimoni e ho paura che potresti perderti il meglio che la vita ha da offrirti». Non era la prima volta che Lidia affrontava quella conversazione con Bea, che da quando era stata scottata da una brutta delusione non ne aveva più voluto sapere nulla di storie e corteggiatori. «Promettimi che ti ritaglierai più tempo per te stessa e, se pure non vuoi un uomo nella tua vita, almeno decidilo dopo averci provato».
Bea sospirò e lanciò un’occhiata piena di tenerezza e affetto verso Lidia. Sapeva che quelle parole erano per il suo bene e non era l’unica che le faceva quei discorsi. C’era sua madre che voleva vederla sistemata e Claudio, il suo assistente, che con la sua ironia cercava di accalappiarle qualsiasi esemplare maschio che respirasse.
«Ok, ci proverò. Magari un bel maschio mediterraneo mi cascherà addosso e non potrò fare a meno di evitarlo».
Scoppiarono a ridere entrambe.
Fuori il cielo di Milano era limpido, il vento aveva spazzato via le nuvole. Con un bacio sulla guancia e tanti sorrisi le due amiche si salutarono. Lidia doveva ritornare dai suoi uomini, lei aveva tutto il resto della giornata libera. Prese di nuovo la metro e decise di tornare a casa, non aveva voglia di sapere cosa c’era fuori da quel guscio.

1 commento:

  1. Che bello! Ho letto Quando l'amore chiama e mi è piaciuto molto. Grazie per queste pagine in esclusiva. ^_^

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