sabato 13 gennaio 2018

Recensione "C'era una volta a New York" di Cecile Bertod

Buongiorno lettori,
oggi vi parlo dell'ultimo romanzo di Cecile Bertod, una storia particolare con una copertina magnetica. Si tratta di "C'era una volta a New York", edito da Newton Compton.
Buona lettura!


Acquistalo, QUI

Parigi. Fin da bambina Sophie ha sognato di sposare un nobiluomo con una rendita sufficiente a garantirle il tipo di vita a cui è stata abituata: circoli esclusivi, vestiti d’alta moda, serate di gala. Ma, malgrado l’indiscutibile fascino, non è ancora riuscita a realizzare il suo proposito e, alla soglia dei ventotto anni, sa di non avere più molto tempo a disposizione. Alric, per quanto vecchio e terribilmente noioso, potrebbe rappresentare l’ultima possibilità per sistemarsi e così, una mattina, Sophie indossa il suo abito migliore e lo raggiunge, decisa ad accettare la sua proposta. C’è però una cosa che Sophie non ha previsto: il suo nome è Xavier. Un piccolo-borghese mai visto prima che irrompe nel salotto di rue d’Orsel deciso a infangare il suo buon nome. Xavier sostiene che Sophie non sia affatto la donna che vuol far credere, ma anzi, che un tempo sia stata la sua amante e ora gli nasconda suo figlio. Xavier non intende lasciarla andare prima di averlo ritrovato. Sotto lo sguardo sgomento di Alric, Sophie viene trascinata via e condotta su una nave che salpa per New York. E da quel momento inizia la sua sorprendente avventura… 

Quella era forse la donna più insopportabile
che avesse mai incontrato.
Riusciva a indisporlo fino a
fargli prendere il controllo.

Da molto tempo non mi capitava di leggere qualcosa della Bertod così, invogliata dalla splendida copertina, mi sono regalata il suo ultimo lavoro che mi ha spiazzata e compiaciuta in egual misura.
Facciamo un salto nel tempo e nello spazio e ci ritroviamo a Parigi negli anni in cui milioni di europei cercavano fortuna oltreoceano; siamo in un'epoca in cui un titolo nobiliare fa la differenza e in cui le donne puntano al matrimonio più conveniente possibile.
La scelta dei personaggi, una dama benestante e un mezzo criminale, è quanto mai azzardata ma assolutamente perfetta.

Fu così che la lasciò andare , arrendendosi ancor prima di aver tentato.
Si limitò solo a ricambiare il suo sguardo con l'unica certezza che
quella era l'ultima volta che si sarebbero visti.

Li ho amati entrambi: mi hanno fatto ridere, amare, emozionare e anche riflettere su un'epoca diversa dalla nostra. La trama è un susseguirsi di episodi rocamboleschi, al limite dell'assurdo e della follia ma, senza dubbio, mantiene alta l'attenzione del lettore.
La traversata verso New York, rende tutto più affascinante ed è la cornice perfetta per cambiare le carte in tavola in un mondo fatto di pregiudizi e apparenze.
Lo stile dell'autrice si conferma un concentrato di ironia ed eleganza.
Quando cerco una storia romantica e spiritosa, la Bertod è sempre la scelta giusta.
Promosso e consigliato, vi farà sognare e ridere (tanto!).



Nessun commento:

Posta un commento