venerdì 20 aprile 2018

Recensione "Una casa a Parigi" di S.L. Grey

Buon pomeriggio cuori librosi,
voglio parlarvi di un romanzo interessante e da brividi edito da Dea Planeta. Si tratta del libro firmato da S.L. Grey, "Una casa a Parigi".
Buona lettura!


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Parigi è sempre una buona idea, specie quando il matrimonio attraversa acque burrascose e il bisogno di dimenticare un trauma recente accende il desiderio di evadere e di voltare pagina. È così che Mark e Stephanie, affidata la figlioletta ai nonni, partono da Cape Town alla volta della capitale francese, decisi a concedersi una settimana romanticamente perfetta tra pittoreschi bistrot e passeggiate mano nella mano. Ma il "delizioso" nido d'amore promesso dal sito di scambi d'appartamento si rivela molto diverso dalle aspettative; e mentre nulla tra Mark e Steph sembra andare per il verso giusto, a Cape Town non c'è traccia della misteriosa famiglia che avrebbe dovuto installarsi nella villetta dei due. Mano a mano che la vacanza perfetta prende i colori dell'incubo, il sospetto che qualcosa di oscuro possa nascondersi dietro l'intera vicenda si fa strada nella mente di Steph e del lettore. E la chiave di tutto, forse, va cercata nel passato di Mark. Perché non c'è oscurità più terribile di quella che ci portiamo dentro.

Quando pensiamo a Parigi, la nostra mente viene sempre invasa dal romanticismo e dall'amore per l'arte insomma, da sentimenti positivi e voglia di ricaricare le pile in una delle città più belle del mondo. Quando Mark e Stephanie, i nostri due protagonisti, prenotano un soggiorno nella capitale francese, l'idea è proprio la medesima. La coppia sta vivendo un momento molto difficile, soprattutto Mark che, negli ultimi anni, ha dovuto affrontare la perdita di una figlia, il fallimento di un matrimonio e un recente trauma dovuto all'intrusione di alcuni malviventi nella villetta dove vive con la nuova compagna e sua figlia. A livello mentale abbiamo a che fare con un uomo psicologicamente fragile, frustrato, insoddisfatto e pieno di rimorsi e rimpianti. Stephanie è la più forte, tra i due, è quella che prende in mano la situazione e che cerca di tenere insieme i pezzi di una vita che si sta sgretolando come sabbia. 

L'arrivo a Parigi segna il punto di svolta della vicenda, il preludio interessante si trasforma ben presto in una storia inquietante fatta di ombre e coincidenze allarmanti. L' autore esaspera moltissimo l'atmosfera cupa dell'appartamento parigino. Si respira un'aria soffocante e macabra, vengono forniti pochissimi indizi per tentare di spiegare, razionalmente, i fenomeni che avvengono tra le mura di questo palazzo diroccato e non posso negare di aver aver adorato questa parte mistery, e un pizzico horror, della storia. Si brancola nel buio più o meno fino alla fine del libro. Quando la verità viene a galla, e un male che non sembra di questo mondo si mostra in tutta la sua devastazione, è troppo tardi per arginare le conseguenze.

Ci sono moltissimi elementi interessanti, nel libro, e tanti episodi in cui la tensione si taglia con un filo, quello che un po' è mancato, a mio avviso, è stato un collante tra le varie parti del libro. C'è un potenziale altissimo che è stato poco sfruttato e sviluppato. Qualche pagina in più avrebbe sicuramente giovato alla storia e tolto la sgradevole sensazione di voler concludere tutto troppo velocemente senza aver chiuso completamente il mistero che avvolge l'intera trama. Per quanto riguarda la prosa, e la narrazione, sono entrambe scorrevolissime e piacevoli da leggere. E' stata una lettura che ho divorato ed apprezzato per l'originalità dell'idea di base che, come vi accennavo, poteva solo essere sviluppata meglio. Nel complesso, sono rimasta soddisfatta dal libro e lo consiglio.






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